ITA           ENG          

RISORGIVA | ecosistemi in estinzione

Progetto ideato e curato da Francesco Scarel (Liminal Research ETS)
all’interno del Festival dell’acqua di Staranzano, realizzato con il contributo del Comune di Staranzano e della Regione FVG

Collaborations: Peter Purg, Xcenter and Xmobil, Miha Godec, Organic Audio, Filippo Gobbato, Mattia Cuttini, Michele Libralato, PiNA, Mauricio Valdes



Le wetlands (zone umide) definite dalla Convenzione di Ramsar del 1971, sono fondamentali per il futuro del nostro pianeta, in quanto soluzioni naturali al cambiamento climatico: esse, infatti, oltre ad ospitare una ricca biodiversità, assorbono una quantità significativa di anidride carbonica dall'atmosfera, molto più di quanto faccia una foresta.

Il biotopo Schiavetti è una zona umida situata tra Monfalcone e Staranzano, un ecosistema fragile e delicato circondato da una presenza antropica significativa e costante.

Come tutte le zone umide del mondo, è a rischio di estinzione a causa dell'innalzamento del livello del mare e dell'aumento delle temperature globali.




TEASER del PROGETTO




Parte I - Esplorazione e raccolta dati



Insieme ad alcune classi dell'Istituto superiore BEM di Staranzano, abbiamo esplorato il biotopo “Schiavetti” grazie ad una serie di workshop e laboratori. In questo modo abbiamo poturo raccogliere informazioni e dati scientifici sul biotopo Schiavetti, un ecosistema in via d’estinzione.
L’obiettivo è costruire una mostra che possa restituire il biotopo in forma di immagini, video, suoni e dati ai visitatori e alle visitatrici del Festival dell’Acqua 2024 di Staranzano.

Laboratori svolti:
- Analisi chimico fisica delle acque: salinità, conducibilità, ossigeno disciolto, nitrati e nitriti.
- Esplorazione artistica con l’artista Miha Godec dei campioni d’acqua e di suolo raccolti grazie a sensori TDS e umidità collegati ad un sintetizzatore modulare, sonificazione dei diversi parametri prima raccolti ed evidenziati da parametri numerici, con strumenti scientifici.
- Workshop di field recording, esplorazione e registrazione di suoni ambientali con microfoni di diverso tipo, anche subacquei, per poter poi restituire un ambiente acustico unico e irripetibile. La restituzione dei suoni del biotopo avverrà attraverso un’installazione artistica, grazie a Mauricio Valdes di PiNA (Koper, Slo) e al dodekaOTTO, dispositivo per ascoltare il suono in 3D.
- Delta T, laboratorio con termo camera messa a disposizione dall’Università di Udine assieme al ricercatore Michele Libralato, l’artista Mattia Cuttini e il comunicatore scientifico Francesco Scarel, per parlare di temperatura e scambio termico tra corpi in un ecosistema, un argomento delicato reso visibile dal sensore a raggi infrarossi della termo camera.
- Alcuni studenti e studentesse hanno partecipato al laboratorio di video tenuto da Filippo Gobbato di Piccolo Cinema Onirico, e hanno documentato i tre giorni di workshop.

Per garantirci elettricità sul campo abbiamo potuto contare sul prof. Peter Purg e l’Xmobil, un laboratorio mobile e modulare a pannelli solari che fornisce elettricità dove necessario, messo a disposizione da Xcenter di Nova Gorica (Slo).




Parte II - Mostra RISORGIVA - Ecosistemi in Estinzione


Il genius loci del biotopo “Schiavetti” decide di farsi sentire e vedere all'interno di un municipio, luogo esemplare concepito ed eretto dalla nostra società e preposto all'ascolto di idee, alla delibera di decisioni, alla tutela sociale e ambientale.
A portare il biotopo in questa struttura antropica è un gruppo interdisciplinare composto da studentesse e studenti del BEM, docenti, scienziati e artisti, che per tre giorni si è dedicato allo studio di questa zona umida del nostro territorio. In una serie di laboratori sul campo, il gruppo di ricerca ha raccolto dati rappresentativi dello stato attuale di questo ambiente naturale, in modo da poterlo confrontare con ciò che sarà nel 2050, data indicata dall'IPCC come momento cruciale per misurare i nostri sforzi nell’affrontare il cambiamento climatico.





Parte III - Interramento della Capsula del Tempo


Dati, sondaggi, fotografie, video, registrazioni audio ambientali raccolti durante i laboratori sono stati inseriti in una capsula del tempo, un archivio di acciaio per il futuro, che verrà interrato nei pressi dell’Istituto scolastico BEM di Staranzano e che riporta la data di riapertura proprio nel 2050.




Catalogo della mostra a breve disponibile!