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RISORGIVA | ecosistemi in estinzione

Progetto ideato e curato da Francesco Scarel (Liminal Research ETS)
all’interno del Festival dell’acqua di Staranzano, realizzato con il contributo del Comune di Staranzano e della Regione FVG

Collaborations: Peter Purg, Xcenter and Xmobil, Miha Godec, Organic Audio, Filippo Gobbato, Mattia Cuttini, Michele Libralato, PiNA, Mauricio Valdes





Le wetlands sono ecosistemi impregnati d’acqua che forniscono habitat, protezione dalle inondazioni, purificazione dell’acqua e stoccaggio dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera.

Sono una delle soluzioni naturali ai problemi legati al cambiamento climatico.






Parte I - Esplorazione e raccolta dati

Una serie di workshop e laboratori per raccogliere informazioni e dati scientifici sul biotopo Schiavetti, una zona umida (wetland) situata vicino alla foce del fiume Isonzo, in Friuli Venezia Giulia.
Insieme alle classi dell'Istituto superiore BEM, abbiamo esplorato quest'area da proteggere e preservare: le zone umide rappresentano una delle soluzioni naturali al cambiamento climatico, poiché assorbono anidride carbonica in misura significativamente maggiore rispetto alle foreste.
Grazie a laboratori interdisciplinari scientifici/artistici abbiamo raccolto dati su un ecosistema in via d’estinzione, e che certamente non sarà più lo stesso tra 50 anni. L’obiettivo sarà costruire poi una mostra che possa restituire il biotopo in forma di immagini, video, suoni e dati ai visitatori e alle visitatrici del Festival dell’Acqua 2024 di Staranzano.

I risultati, i dati, i suoni e le immagini rappresentanti il biotopo del 2024 saranno poi chiusi all’interno di una capsula del tempo, un contenitore ermetico in acciaio da sotterrare nei pressi dell’Istituto scolastico BEM, che si impegnerà mantenerlo sigillato sino alla riapertura programmata nel 2054.



Laboratori svolti:
- Analisi chimico fisica delle acque: salinità, conducibilità, ossigeno disciolto, nitrati e nitriti.
- Esplorazione artistica con l’artista Miha Godec dei campioni d’acqua e di suolo raccolti grazie a sensori TDS e umidità collegati ad un sintetizzatore modulare, sonificazione dei diversi parametri prima raccolti ed evidenziati da parametri numerici, con strumenti scientifici.
- Workshop di field recording, esplorazione e registrazione di suoni ambientali con microfoni di diverso tipo, anche subacquei, per poter poi restituire un ambiente acustico unico e irripetibile. La restituzione dei suoni del biotopo avverrà attraverso un’installazione artistica, grazie a Mauricio Valdes di PiNA (Koper, Slo) e al dodekaOTTO, dispositivo per ascoltare il suono in 3D.
- Delta T, laboratorio con termo camera messa a disposizione dall’Università di Udine assieme al ricercatore Michele Libralato, l’artista Mattia Cuttini e il comunicatore scientifico Francesco Scarel, per parlare di temperatura e scambio termico tra corpi in un ecosistema, un argomento delicato reso visibile dal sensore a raggi infrarossi della termo camera.
- Alcuni studenti e studentesse hanno partecipato al laboratorio di video tenuto da Filippo Gobbato di Piccolo Cinema Onirico, e hanno documentato i tre giorni di workshop.

Per garantirci elettricità sul campo abbiamo potuto contare sul prof. Peter Purg e l’Xmobil, un laboratorio mobile e modulare a pannelli solari che fornisce elettricità dove necessario, messo a disposizione da Xcenter, museo della scienza di Nova Gorica (Slo).